IL MITO DI STEVE MCQUEEN E DELLA BARBOUR WAXED JACKET

Siamo nel 1964, a Erfurt, nella Germania dell’Est. I migliori piloti di motociclette fuoristrada di tutto il mondo di sono riuniti per l’annuale International Six Days of Trial – il più antico evento motociclistico off-road del mondo. Anche il team USA è presente ma al suo interno c’è un pilota che non dovrebbe essere lì e che però, alla cerimonia d’apertura, ha portato la bandiera americana per la sua squadra: era Steve McQueen, l’icona di Hollywood, il King of Cool, il più spericolato e affascinante degli attori dell’epoca.
Da quel giorno, dal momento febbrile in cui l’icona più affascinante di Hollywood salì in sella all’ormai storica Triumph TR6 Trophy con la Barbour Waxed Jacket stretta in vita e la bandiera americana cucita sul petto, il mito di Steve McQueen e quello di Barbour rimasero per sempre legati. McQueen era un uomo concreto, ma che conosceva l’importanza dello stile personale. L’incontro dell’attore con lo storico brand britannico, che era nato proprio per vestire i motociclisti nel 1908 e che era diventato lo standard di qualità e funzionalità per i generali inglesi nella Seconda Guerra Mondiale negli anni ’40, non era casuale – tutti i piloti della gara indossavano l’International Jacket ma McQueen e il suo team si fermarono a Londra apposta per acquistare le proprie giacche direttamente da Barbour. Il segreto del suo fascino stava nella sua funzionalità, nella sua resistenza, ma anche in quei piccoli dettagli funzionali perfettamente realizzati che ne fecero in futuro un capo essenziale del guardaroba maschile. Il più iconico di tutti era sicuramente l’iconica tasca sinistra, leggermente inclinata per permettere al guidatore di conservare e maneggiare la propria mappa con comodità e che, fino a oggi, non è cambiata, nel segno di una tradizione immortale.